Foto reperita dal web tramite Google Image. |
Sono giorni che girovago per blog di travel blogger e mi imbatto in articoli un pò...terrificanti. Si parla dei 10 luoghi più mostruosi al mondo, case infestate nelle strade di New York...ed è proprio attraverso questi post che ho scoperto (e incuriosito) la Isla de las munecas, ossia L'isola delle bambole a Xochilmoco in Messico. Da blogger curiosona mi sono messa alla ricerca di informazioni su questo posto un pò tetro.
Una bambola può suscitare reazioni diverse in ognuno di noi: le bambine le amano per la compagnia, gli adulti le ricercano per costossistime collezioni poi c'è chi soffre pediofobia, che delle bambole non ne vuole vedere nemmeno l'ombra. Infatti se siete affetti da questo tipo di fobia vi invito a cliccare su un altro post :), se invece siete in partenza per il Messico e passarete li la notte di Halloween, segnatevi sull'agenda questo posto ;)
Xochilmoco è una cittadina di Città del Messico ricca di colori, lungo i canali le barchette colorate diventano dei vivai galleggianti. Tutto quest'eden ad un tratto lascia spazio ad uno scenario molto inquietante, uno teatro da visitare la notte di Ognissanti sotto il chiarore della luna piena.
Foto reperita dal web tramite Google Image. |
Chi vi accoglie su queta macabra isola e vi racconta la sua inquietante storia è Julian Santana, nipote di Julian Santana Berrera, un contadino di mezz'età che più di cinquant'anni fa lasciò moglie e figlia per trasferirsi sull'isola. Fu qui che avvenne il tragico evento:
Santana vide una bambina affogare nelle acque della laguna, e nonostante
i suoi tentativi per salvarla, la piccola morì annegata. Subito dopo che il suo corpicino venne a galla, emerse dall'acqua una bambola. La legò a un albero come forma di rispetto. L'uomo, nella sua
solitudine, si sentiva perseguitato da quella presenza, e cominciò a
pensare che lo spirito della defunta fosse presente in quel simulacro
infantile. Fu così che cominciò a collezionare bambole. Ne pendono centinaia dagli alberi. Sono bambole
deformi, mutilate, storpie, raccolte dalla spazzatura o emerse
dal canale. Le legava così com'erano, senza aggiustarle o pulirle. E quel che è peggio è che le bambole continuano a sorridere...in fondo erano/sono nate per far giocare le bambine...anche se la natura selvaggia le ha imbruttite, capelli pieni di insetti, vermi che escono bulbi oculari, ragnatele e bracci ammuffiti. Quei sorrisi che sono un ghigno ingiustificato e quegli occhi, o quel che resta, che hanno uno sguardo di follia.
La foto appartiene a Esparta Palma. |
Potete decidere se visitarla di notte o di giorno, tanto è raccapricciante in entrambi i casi: di notte le sagome delle bambole dondolano nella brezza e sono illuminate a tratti; di giorno con la luce abbagliante del sole si evidenziano tutti i loro difetti.
Foto reperita dal web. |
La foto appartiene a Esparta Palma. |
Foto reperita dal web. |
Foto reperita dal web. |
Per arrivare all'isola delle bambole
dovete recarvi presso i canali di Xochimilco, 28 km a sud di Città del
Messico. Qualora vi recaste in viaggio in Messico, quindi, il vostro
aeroporto è il Benito Juárez. Da centro città ci sono numerosi bus del
trasporto pubblico verso la periferia esterna del distretto. Una volta
arrivati presso la laguna, non è comunque facile raggiungere l'isola:
bisogna mettersi d'accordo con i traghettatori che operano il servizio
lungo i canali. Quello da raggiungere è il canal de Apatlaco: i moli
migliori sono l'embarcadero Cuemanco, l'embarcadero Fernando Celada e
l'embarcadero San Cristóbal. Le barche che solcano la laguna sono
chiamate trajineras, e contengono da 10 a 25 persone.
I prezzi del trasporto, così come la durata, possono
variare. Generalmente la tariffa è di 200 pesos a ora, circa 12€. Conviene
andare nei giorni infrasettimanali, poiché il weekend è piuttosto
affollato. E dal momento che sull'isola è presente persino un piccolo
bar per i turisti, l'atmosfera del luogo tenebroso potrebbe venire a
mancare. Ma non preoccupatevi: muovendovi tra quei corpicini di plastica
dal ghigno inquietante, avvertirete sempre dentro di voi una sensazione
di disturbo. Forse degli occhi che vi seguono costantemente lungo il
cammino. O magari dei sussurri dietro le vostre spalle. Chi lo sa.
La Isla de las Muñecas es leyenda.
FONTI:
Travel Fanpage
Travel Fanpage
bel post! :)
RispondiEliminaio appartengo alla categoria di chi non ci andrebbe mai, credo!
Cary
http://c--makeup.blogspot.com
Io appartengo a quella categoria OK VADO ALLA CONQUISTA DELLA ISLA :)
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